I miracoli di Gesù

(021)

Guarigione della bella di Corazim (94.4 - 94.5)

La donna si lascia ruzzolare sul pendio, dico così tanto scende veloce, e giunge ai piedi di Gesù prima che Pietro torni presso il Maestro.
"Pietà, Signore!"
"Puoi credere che Io te la posso dare?"
"Si, perchè sei santo e perchè io sono pentita. Io sono il Peccato, ma tu sei la Misericordia. Il tuo discepolo è stato il primo ad avere misericordia di me ed è venuto a darmi pane e fede. Mondami, Signore, prima l'anima della carne. Perchè io sono tre volte impura, e se una mondezza devi darmi, una sola, ecco, ti chiedo quella dell'anima mia peccatrice. Prima di aver udito le tue parole, che egli mi ripeteva, io dicevo: "Guarire per tornare fra gli uomini". Ora che so, dico <Esser perdonata per avere vita eterna>".
"E perdono ti dò. Null'altro che questo , però..."
"Che Tu sia benedetto! Vivrò nella pace di Dio nella mia tana... libera... oh! libera dai rimorsi e dalle paure. Più paura la morte ora che son perdonata! Più paura Dio ora che Tu mi hai assolta!"
"Vai al lago e lavati! Sta' dentro finchè ti chiamo."
La donna, miserrima larva di donna scheletrita, corrosa, dalle chiome spettinate, dure, canute, si alza dal suolo e scende nell'acqua del lago, si immerge insieme al suo sbrendolo di veste che ben poco copre.
"Perchè l'hai mandata a lavarsi? E' vero che il suo fetore ammorba, ma.... non capisco" dice Pietro.
"Donna: esci e vieni qui. Prendi quel telo che è su quel ramo" (è il telo usato da Gesù per asciugarsi dopo il breve guado da barca a terra).
La donna emerge ubbidiente, nuda affatto, essendosi spogliata del suo straccio nell'acqua, per prendere il telo asciutto. Il primo ad urlare è Pietro che la guarda, mentre Andrea, più schivo, le volta le spalle. Ma all'urlo del fratello si volta e urla a sua volta.
La donna, che aveva gli occhi tanto fissi su Gesù da non occuparsi d'altro, a quegli urli, a quelle mani che l'accennano, si guarda.... E vede che con la veste stracciata è rimasta nel lago anche la sua lebbra.
Non corre, come sarebbe da pensarsi. Si accascia, raggomitolandosi sulla riva, vergognosa della sua nudità, emozionata al punto che rimane incapace d'altro che non sia piangere con un lamento lungo e sfinito, che è più straziante di qualunque grido.
Gesù si avvia.... la raggiunge.... le getta addosso il telo, la carezza appena il capo e dice: "Addio. Sii buona. Hai meritato, per la sincerità del tuo pentimento, la grazia. Cresci nella fede del Cristo. E ubbidisci alla legge della purificazione."

Sinagoga di Corazim
Sinagoga di Corazim- (foto da www.biblewalks.com)